
L’informatica corre veloce e, anche se sembra ieri il giorno dell’acquisto di un nuovo, fiammante, PC (Desktop o Poprtatile, non conta), il tempo passa (nel senso che il nostro fidato amico ci mette sempre più tempo a fare anche le cose più semplici). Allora scatta la voglia di upgrade, che, però, si scontra con almeno due problemini:
Non sarebbe, dunque, più utile, economico ed ecologico rianimare il vecchio amico di tante battaglie? Ecco allora cinque trucchi per velocizzare il tuo PC…
1. Elimina tutto quello che non serve
Nel tempo i nostri Personal Computer hanno la sgradita caratteristica di accumulare spazzatura. Spesso installiamo programmi inutili (anche solo a scopo di test) che poi non useremo mai. A volte questi Software caricano componenti in memoria che rallentano l’esecuzione di altre applicazioni o sfruttano driver di periferica obsoleti che interferiscono con il normale funzionamento di Windows. Quindi vanno eliminati. Un buon sistema è fare (su carta), a memoria, un elenco dei programmi che utilizziamo, anche sporadicamente. Tutto il resto non è utile e può essere disinstallato. Quindi richiama il Pannello di Controllo e poi Programmi e Funzionalità; avrai una schermata simile a questa:
Selezionando un’elemento della lista con il tasto destro è possibile disinstallare il Software. A volte non è semplice capire se un determinato software è necessario o meno ma, nel dubbio, una ricerca su Google aiuta a decidere per il meglio. Una menzione a parte meritano quei programmi che vengono, purtroppo, installati di default sui PC nuovi di fabbrica: non a caso, vengono definiti bloatware. Anche in questo caso è utile disinstallare tutto quello che non serve con la procedura appena vista. Ad esempio nel 98% dei casi avrai a disposizione almeno un DEMO di Office 365 e un Antivirus (spesso il Norton) con un paio di mesi di vita rimanente (salvo rinnovo a pagamento). Allora meglio rimuovere tutto senza pietà.
2. Un solo Antivirus basta e avanza
La sicurezza non è mai troppa. Parole sante. Ma anche in questo caso bisognerebbe agire con un pizzico di razionalità. Infatti, se è vero che un Antivirus è indispensabile, DUE sono decisamente troppi. Inoltre, se è notizia certa che molti produttori di Antivirus offrono versioni gratuite dei loro Software, quasi sempre li riempiono di funzionalità poco utili o addirittura dannose. In più, se installi uno di questi prodotti, almeno quattro volte al giorno sarai invitato a passare alle versioni a pagamento, con sommo disappunto da parte del povero utente che credeva di aver caricato un software gratuito. Allora?
La soluzione più semplice (ma non per questo meno sicura) è affidarsi al buon vecchio Windows Defender, che è incluso nel sistema operativo e fa con dignità il suo sporco lavoro, come spieghiamo in questo Articolo. Se proprio vuoi un Antivirus diverso, allora ti consiglio prodotti poco invasivi e che non caricano eccessivamente il sistema, come ad esempio il Panda, che ha un’interfaccia ben studiata, possiede tutto il necessario e, volendo, ha anche strumenti che possono tornare utili, come il ripristino di Windows da USB.
3. Aumenta la RAM (Memoria interna del Computer)
Con l’avanzamento della tecnologia e l’abbassamento dei costi di produzione, i nostri PC dispongono di sempre più RAM (Random Access Memory), cioè dello spazio di memoria volatile che serve ad elaborare programmi e dati quando il Computer è acceso. Si è passati da uno standard di 4 Gb di qualche tempo fa, a 8 Gb o addirittura 16 Gb delle macchine più recenti. In modo speculare, i nuovi Sistemi Operativi (Windows 10 e 11), le versioni aggiornate degli Applicativi da Ufficio e soprattutto i Browser Web sono diventati sempre più avidi di memoria. La conseguenza è che ormai un PC con 4 Gb di RAM arranca anche ad aprire una pagina web carica di contenuti multimediali. Quindi la domanda è: posso ampliare la RAM senza buttare il Computer?
Ebbene la risposta è: dipende. Dipende dalla configurazione Hardware del PC. Ogni scheda madre ha un numero limitato di slot (connettori) per l’alloggiamento delle schede di RAM (tipicamente 2 o 4). Inoltre su un certo PC è possibile usare solo un determinato tipo di RAM. Infine il BIOS del Computer potrebbe avere limitazioni sull’utilizzo massimo di Memoria. Come se ne esce?
La prima mossa è capire qual’è la nostra configurazione Hardware. Allo scopo è possibile procurarsi un semplice ma potente Software chiamato CPU-Z (download). Il programma può essere scaricato in un comodo formato ZIP che evita l’installazione e permette l’esecuzione solo quando serve. In ogni caso avremo a disposizione un numero molto elevato di informazioni sulla nostra configurazione. Per farla breve, una volta lanciato il programma, selezioniamo la tab SPD:
Sulla sinistra, nella casella a discesa, possiamo conoscere il numero di Slot (connettori) presenti sulla scheda madre. Per ogni Slot potremo individuare il tipo di RAM (nell’esempio DDR3), la grandezza (4Gb) e la banda massima supportata (PC3-12800 / 800 Mhz). Se abbiamo tutti gli slot già occupati (ad es. due su due) dovremo sostituire uno o più banchi di RAM. Se invece ne abbiamo di liberi, possiamo aggiungere banchi di RAM. In ogni caso la RAM acquistata deve essere dello stesso tipo di quella presente.
Per sapere la massima quantità di RAM permessa dal nostro sistema, prima individuiamo quale scheda madre è installata (dalla Tab CPU del SW) e poi facciamo una piccola ricerca su Internet. Il costo dei banchi di RAM non è eccessivo: per fare un esempio 8 Gb DDR3 costano su Amazon circa 30 Euro. La sostituzione o l’integrazione, su un Desktop è banale (basta guardare un tutorial su YouTube). Per un portatile, salvo rari casi, le cose si complicano parecchio quindi meglio rivolgersi ad un Professionista. In ogni caso il beneficio è immediato con un aumento delle prestazioni anche del 30%.
4. Sostituisci il Disco Rigido con un più moderno SDD
Nessun PC sopravvive senza un sistema integrato non volatile di archiviazione delle informazioni. Si comincio’ con in nastri magnetici, poi i Floppy Disk, poi gli Hard Disk ed ora siamo alle Memorie a Stato Solido (SSD). Se il tuo PC ha qualche anno di vita, molto probabilmente è dotato di un Hard Disk meccanico. Sostituire la vecchia unità con un SSD ha un notevole impatto sulle prestazioni, quindi vale la pena provarci. Per prima cosa, dopo aver fatto una bella pulizia di dati non più utili, verifichiamo lo spazio occupato sul nostro disco di sistema (il famoso Disco C:). Dovremo infatti acquistare un SSD di capacità almeno di un terzo superiore a quel valore. Attenzione: se il vostro disco C: ha una capacità, supponiamo, di 500 Gb ma ne avete occupati solo 100, può bastare un SSD da 256 Gb; quindi il nuovo SSD NON deve avere per forza la capacità del vecchio disco.
A questo punto possiamo utilizzare uno dei tanti strumenti gratuiti che ci permettono di clonare il vecchio disco sul nuovo (il mio preferito è Macrium Reflect Free) e magari riutilizzare il disco non più utile come ulteriore memoria di massa. Anche in questo caso, sui Desktop il procedimento è piuttosto semplice, mentre sui portatili è meglio affidarsi ad un esperto. Utilizzando un SSD come Drive di sistema l’aumento delle prestazioni è immediatamente evidente, con miglioramenti anche del 50% in applicazioni che usano intensamente la memoria di massa. Un SSD da 500 Gb costa attualmente meno di 60 €, quindi decisamente non si va in rovina.
5. Passa a Linux
A differenza di quanto pensa la maggioranza delle persone, Windows non è l’unico Sistema Operativo per Desktop disponibile al mondo. C’è Mac Os di Apple, certo, ma c’è anche (o forse soprattutto) Linux. Linux è un sistema operativo libero (il cui codice sorgente è pubblicamente disponibile) che quindi può essere utilizzato, modificato e ridistribuito senza alcun costo. Il suo kernel (cioè il cuore del codice) è alla base addirittura di Android, quindi, escludendo i possessori di IPhone, possiamo dire che ognuno di noi ha in tasca un po’ di Linux. Di Linux esistono centinaia di versioni, perchè ognuno può modificarlo secondo le proprie esigenze. Per l’ambiente Desktop o Laptop possiamo scegliere tra una decina di distribuzioni, ognuna con specifiche caratteristiche. Inoltre, essendo molto più leggero ed efficiente di Windows, gira a velocità molto soddisfacenti anche su macchine di una quindicina di anni fa con una configurazione appena decente.
Linux possiede tutti gli strumenti per un utilizzo moderno del PC, quindi, a meno di non essere vincolati ad una determinata applicazione che gira esclusivamente sotto Windows, è perfetto per rivitalizzare vecchie macchine. Addirittura esistono distribuzioni che girano dignitosamente su un 386 con 2 Gb di RAM. Quindi se hai un vecchio PC con Windows 7 che viaggia come una lumaca e non riceve più gli aggiornamenti per la sicurezza, Linux è la soluzione.
Quale distribuzione scegliere? Noi per riportare in vita un vecchio Pentium con 4 Gb abbiamo usato Linux Mint, che ha un’interfaccia simile a Windows ed è un buon compromesso tra eleganza dell’interfaccia e reattività.
Ma, a seconda delle esigenze, una buona soluzione potrebbero anche essere Ubuntu o OpenSuse. L’installazione di Linux (da Cd-Rom o da Penna USB) è ormai una operazione semplice ed alla portata di tutti. Qualche inconveniente potrebbe sorgere con vecchie interfacce grafiche o periferiche non supportate. Fortunatamente tutte le distribuzioni prevedono una funzionalità LIVE che permette di testare il prodotto prima di installarlo sul Drive del PC.
Conlusioni
Recuperare un vecchio PC a nuova vita non è un’impresa impossibile. Alcune cose che puoi fare sono completamente gratis, altre prevedono un piccolo investimento in hardware. Ma vedere il tuo Computer tornare come nuovo ti sorprenderà. Inoltre i soldi risparmiati potranno essere investiti in periferiche aggiornate (che ne dici di un bel Monitor da 27 pollici?).
Se vuoi informazioni o consigli sugli argomenti trattati in questo articolo, scrivici a supporto@newsgestionali.it. Ti risponderemo volentieri senza alcun costo, perchè riciclare l’elettronica ancora funzionante è un importante passo per la tutela dell’ambiente ed anche noi vogliamo dare il nostro piccolo contributo.